"Questo mondo moderno è davvero noioso..." da qui parte l'analisi di un intero Sistema e delle proposte per superare culturalmente ed ideologicamente questa struttura sovranazionale che ci sovrasta. Un'ideologia unica in attesa che tutta la popolazione del globo, seguendo un unico modello di sviluppo, adotti un unico stile di vita. Una prassi non ufficiale, di natura economica, culturale, diplomatica e finanziaria, che svuota del loro contenuto le realtà nazionali ed etniche, i radicamenti territoriali. Il problema è che questo cosmopolitismo non sfocia nella conoscenza e nel rispetto degli altri, ma nella negazione distruttrice di qualsiasi specificità. Si tratta in effetti di cosmopolitismo integrazionista in cui le popolazioni perdono il senso del tempo e della storia. Oggi questa mescolanza appiattita, che costituisce decisamente il fatto dominante della nostra epoca, tocca innanzitutto i costumi, cioè, nel nostro regime economico, le scelte di consumo. I comportamenti culturali (leggere, vestirsi, mangiare, assistere ad uno spettacolo, etc.) corrispondono ad acquisti, a preferenze economiche. Le grandi imprese mirano quindi a creare mercati e reti di scambio internazionali. E, per fare ciò, è necessario unificare le abitudini di vita, distruggendo progressivamente i costumi specifici... Da qui la necessità di liberare le menti per un recupero di un concetto sano di sovranità nazionale e di bene comune. Consapevoli del nostro destino, dobbiamo essere comunità in cui tutti si riconoscono e si integrano... Tutti dovranno sentirsi partecipi di una irrevocabile unità storica. Vogliamo che tutti si sentano membri di una Nazione spiritualmente forte, una comunità in cui tutti contribuiscono alla costruzione dell'avvenire, senza dimenticare il passato.