Forse per la prima volta nella sua vita, Piccardo tenta di scendere alle origini del proprio male. Per farlo si sottopone ad una delle pratiche psichiche per lui più dolorose e cioè l’esposizione sinestetica ad una “certa melodia”. L’ascolto dell’Opera “Quadri di un’esposizione” del controverso compositore russo Modest Petrovich Musorgskij, diventata nel tempo per l’autore, una piacevolissima tortura, contribuisce a smascherare e a svelarci uno ad uno, tutti i protagonisti del suo libro. Così non sappiamo se ammirare il coraggio con il quale ha condotto sino in fondo l’analisi: o soffrire, insieme a lui, per la terribile piaga che nemmeno la felicità della forma può risanare. V.A.K.